È stato pubblicato nelle scorse settimane un nuovo libro edito dalle Acli delle Marche, dal titolo Una generazione perduta tra mancanza di lavoro, fragilità della famiglia e nuove povertà. Curato da Marco Moroni, responsabile del Centro Studi Acli Marche, il libro è ancora dedicato a un nodo cruciale per il nostro Paese oggi: il difficile rapporto giovani-lavoro-famiglia. La disoccupazione diffusa e persistente, soprattutto fra i giovani con meno di 34 anni, sta trasformando i giovani italiani in una “generazione perduta”: perduta non solo per il lavoro, ma anche per il Paese. Fra i giovani “perduti” non ci sono solo i disoccupati; la flessibilità del lavoro ha determinato una precarietà che dal lavoro si è allargata alle condizioni di vita, facendo crescere enormemente la quota dei giovani all’interno dei nuovi poveri. Nei loro confronti spesso l’unico vero ammortizzatore sociale è la famiglia, che però, a sua volta, appare sempre più fragile. È quanto è emerso da due ricerche, promosse dalle Acli, che vengono presentate nel libro: la prima sui giovani e le relazioni familiari, promossa dalle Acli delle Marche e realizzata nel nostro territorio regionale; l’altra sui giovani “nativi precari” condotta nel 2017 su scala nazionale dall’Iref, l’Istituto di Ricerche Educative e Formative promosso dalle Acli nazionali. Dalle due ricerche emerge con chiarezza che oggi sono indispensabili politiche familiari integrate, che prevedano interventi a livello di welfare, di lavoro, di tempi delle città ed anche a livello formativo. Ad essere interpellati dalle attuali difficoltà della famiglia non sono soltanto i processi educativi, ma anche i percorsi pastorali e i soggetti dell’associazionismo. In ogni caso le famiglie devono essere soggetto e non oggetto delle politiche pubbliche ed anche gli interventi della società civile devono puntare al protagonismo delle famiglie, favorendo esperienze di mutuo aiuto e di solidarietà, creando reti per le famiglie e costruendo una comunità più consapevole e solidale. Per quello che riguarda i giovani, è evidente che si è di fronte a una situazione sempre più insostenibile; una situazione che, a giudizio delle Acli, richiede interventi urgenti, efficaci e lungimiranti, con un preciso obiettivo: trasformare le nuove generazioni da vittime del lavoro che manca a protagoniste del lavoro che cambia