«Se l’incidenza della povertà assoluta rimane stabile, cresce la necessità di risposte immediate ed efficaci. Non esiste altra strada percorribile: occorre avanzare verso l’universalismo degli interventi di contrasto alla povertà». Così l’Alleanza contro la povertà commenta i dati sulla povertà in Italia diffusi oggi dall’ISTAT. «La stabilità rispetto ad anni di difficoltà non è una buona notizia e in un decennio siamo indietreggiati: raffrontando i dati sulla povertà assoluta relativi al 2016 con quelli del 2007, vediamo che oggi riguarda 4 milioni e 742mila individui rispetto a 1 milione e 800mila individui del 2007. Di fatto chi si trova in condizione di povertà non beneficia ancora della lieve ripresa economica che attraversa il paese». Con la recente approvazione del decreto attuativo della legge delega di contrasto alla povertà si è compiuto il primo atto concreto nella costruzione di una strategia nazionale di contrasto alla povertà. «I dati ISTAT evidenziano, però, che siamo ancora in mezzo al guado e che a farne le spese sono soprattutto famiglie numerose e minori. Permane la necessità che, nella nota di aggiornamento del DEF e sin dalla prossima legge bilancio venga introdotto un Piano pluriennale che permetta di andare verso l’universalità anche per chi non si trova in una famiglia con figli: tutti coloro che si trovano in povertà assoluta devono trovare risposte adeguate, ovvero un contributo economico sufficiente a raggiungere uno standard di vita dignitoso e servizi di welfare locale capaci di offrire la concreta possibilità di modificare il proprio percorso di vita».

tratto dal sito www.acli.it