Sempre più il caldo di Ferragosto si sta allontanando ma sta aumentando il caldo della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali di fine settembre. Senza entrare nel merito delle recenti scelte rispetto alle tariffe delle RSA e Residenze Protette, che hanno sicuramente aspetti positivi e altri negativi, le ACLI intendono portare all’attenzione di tutti i candidati alla guida della regione per i prossimi 5 anni, l’importanza di fare scelte coraggiose e lungimiranti che siano capaci di mettere al centro il diritto degli anziani a un’assistenza dignitosa e il diritto delle famiglie a non essere lasciate sole, evitando cosi di creare cittadini di serie B.
Urgente rivedere il fabbisogno. Un dato certo è che nelle Marche oltre un quarto della popolazione ha più di 65 anni, con una quota significativa di over 75. Con l’invecchiamento della popolazione si rende urgente aggiornare il piano del fabbisogno: secondo gli esperti servirebbero almeno 2.500 posti letto in più, oltre ai 1.300 autorizzati ma non convenzionati.
In questo quadro, leggendo i dati del nostro Patronato ACLI, si rileva che la domanda di assistenza domiciliare cresce costantemente, ma i caregiver e le assistenti famigliari, cosiddette badanti, disponibili sul territorio non bastano a coprire i bisogni reali. L’estate accentua la crisi: ferie delle assistenti familiari e riduzione del personale regolare rendono sempre più difficile garantire cure e qualità della vita agli anziani non autosufficienti. Le famiglie che scelgono di sostenere la domiciliarità vivono mesi di pressione costante, tra fatica fisica, stress emotivo e difficoltà a sostenere le spese. Il peso economico diventa spesso insostenibile. È necessario un aiuto economico anche a questa categoria di famiglie. Chi decide di tenere in casa l’anziano e sostiene da solo la domiciliarità, fa risparmiare risorse e riduce l’impegno delle strutture.
È urgente per la Regione Marche: 1) dare sostegno alla scelta delle famiglie che optano per la domiciliarità 2) rafforzare il supporto ai caregiver e alle assistenti familiari con formazione, regolarizzazione e sgravi fiscali 3) formulare politiche integrate: conciliare domiciliarità e strutture residenziali con soluzioni sostenibili, eque e che garantiscano la tutela dei diritti degli anziani. Auspichiamo soluzioni e sostegno non a “pioggia” ma strutturali e durature nel tempo.
Senza un impegno concreto il sistema rischia il collasso nei prossimi anni. È necessario reperire nuove risorse, convenzionare tutti i posti autorizzati e puntare con decisione sulla domiciliarizzazione delle cure, sia per il benessere delle famiglie che per la sostenibilità della spesa pubblica.
L’appello. Le ACLI Marche chiedono al nuovo Consiglio regionale di rivedere le priorità: «Aiutare allo stesso modo sia le famiglie che hanno un congiunto in struttura sia quelle che scelgono di assisterlo a casa. È questa la strada più giusta ed equa».