Al Circolo Acli di Sant’Andrea in Villis di Fano si sono conclusi i tre cicli di incontri dal titolo “Migranti a confronto” organizzati dalle Acli Provinciali in collaborazione con il CSV e il Tavolo cultura e immigrazione di Fano. Gli altri due incontri si erano tenuti nei Circoli Acli di Urbania e di Orciano. “Migranti a confronto” il titolo dato al progetto in cui sono stati messi sullo stesso tavolo migranti di ieri italiani e migranti di oggi stranieri. Storie di vite parallele raccontate da Mendi Salimousse Presidente dell’associazione dei Senegalesi e Leonardo Betti, elettromeccanico italiano emigrato in Svizzera negli anni 60”.
Il dibattito a due voci ha di fatto evidenziato che gli Italiani si sono dimenticati che quasi ogni famiglia nel primo dopoguerra ha nei suoi geni l’esperienza della migrazione.
Così come ci si è dimenticati che i nostri lavoratori in Svizzera hanno vissuto in condizioni di grande difficoltà alle prese spesso con forme di razzismo nei loro confronti, tanto che periodicamente gli svizzeri promuovevano referendum contro l’emigrazione nel loro paese, fortunatamente sempre respinti.
Analogamente le aspirazioni che derivano da una ricerca di una vita migliore oggi sono prerogativa dell’immigrazione di manodopera che è venuta nel nostro territorio, non abbiamo importato ma persone e famiglie.
Mendi è arrivato in Italia e ha fatto tutte le tappe che normalmente fanno gli immigrati a partire da lavori precari sottopagati, sostenuto fortemente dalla sua comunità etnica che di fatto mantiene i nuovi arrivati; ha abitato in appartamenti sovraffollati come gli italiani in svizzera venivano ospitati in baracche di legno.
L’obiettivo del progetto è stato quello di riscoprire un fenomeno che crea spesso incomprensioni dentro la comunità come luogo di memoria comune in cui è possibile ritrovare un nuovo senso d’identità che porta vantaggi considerevoli alle relazioni e di conseguenza al capitale sociale della nostra comunità