Si è tenuta ieri presso le Terme dell’Aspio di Camerano la conferenza stampa di presentazione della Festa del lavoro organizzata dalle ACLI Marche in occasione del 1° Maggio. Una scelta non fatta a caso quella della giornata di ieri nella quale si è celebrata la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza.
E’ proprio alla sicurezza sul lavoro che il Presidente regionale delle ACLI Marche, Luigi Biagetti, ha dedicato l’apertura del suo intervento richiamando l’aggravarsi, in questo tempo travagliato per il mondo del lavoro, del rischio per la salute per la stessa vita a cui sono esposti molti lavoratori.
“Occorre un’assunzione di responsabilità collettiva” ha ribadito il Presidente regionale delle ACLI sottolineando il forte impegno che le ACLI, in particolare attraverso il Patronato ACLI, dedicano al tema della sicurezza sul lavoro, perché la tutela della salute nell’ambito del lavoro è un diritto che va esercitato senza alcuna remora.
Le denunce di infortunio sul lavoro acquisite dall’Inail nel primo bimestre del 2022 sono state 121.994, + 47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, 114 delle quali con esito mortale (+9,6%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 8.080 (+3,6%). Questo è ciò che emerge dall’ultimo report mensile dello scorso marzo dell’INAIL.
“Come Acli” ha continuato il Presidente regionale “riteniamo che un percorso virtuoso possa essere innescato da una positiva collaborazione fra gli imprenditori, i sindacati e le autorità pubbliche. Significa superare la logica della competitività al massimo ribasso dei costi, che, soprattutto nel settore degli appalti pubblici, vanno a svantaggio della qualità e della sicurezza”
La giornata sulla sicurezza sul lavoro e la Festa del 1° maggio diventano occasione per lanciare così una cultura della cura del lavoro a partire dalla cura della persona, come ribadito dal messaggio della CEI che le ACLI hanno fatto proprio.
Il Presidente regionale ha concluso il suo intervento ringraziando l’amministrazione comunale di Camerano e le Terme dell’Aspio per la disponibilità ad ospitare l’evento.
La riflessione sulla sicurezza sul lavoro non è mancata da parte anche del Sindaco di Camerano Oriano Mercante, vicino a questo tema personalmente e professionalmente in quanto medico del lavoro. Nel suo intervento Oriano Mercante ha ribadito l’importanza di porre al centro dell’attenzione il tema della sicurezza dei lavoratori e si è detto anche disponibile a collaborare con le ACLI su questo tema a lui molto caro.
La parola poi è passata al gestore delle Terme dell’Aspio Marco Patacconi che ha ringraziato per l’interesse dimostrato dalle ACLI delle Marche e dall’amministrazione comunale verso le Terme, luogo storico del paese che merita di essere valorizzato. L’idea di scegliere le Terme come nuova location per la 41° edizione della Festa del 1°maggio nasce proprio con l’obiettivo di rivalutare due punti di forza del tessuto economico marchigiano: turismo e cultura come ambiti strategici per affrontare questo tempo di difficoltà della nostra economia a causa dei rincari energetici e dell’instabilità dovuta alla pandemia e alle vicende belliche.
Il Presidente regionale delle ACLI ha poi descritto il programma della Festa che inizierà alle ore 10.30 con la Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo di Ancona Osimo Mons. Angelo Spina.
La Festa del 1° maggio delle ACLI Marche non sarà solo dedicata al lavoro ma si svolgerà anche nel segno della solidarietà e della pace. Dopo la Santa Messa verrà infatti consegnato il Premio “Bruno Regini – Cultura della solidarietà” un premio non al singolo gesto ma al costante impegno di un uomo o una donna marchigiani speso fra la gente, nel sociale, nella politica o nell’economia.
Il premio sarà consegnato quest’anno a Don Vinicio Albanesi, responsabile della Comunità di Capodarco che ha dedicato tutta la sua vita all’accoglienza e alla promozione dei disabili e dei non tutelati.
Porterà infine i suoi saluti anche un rappresentante della Comunità Ucraina delle Marche a cui le ACLI Marche rinnoveranno la loro disponibilità alla massima collaborazione per rispondere alle esigenze della vicina comunità ucraina martoriata dalla guerra.