Tra i molti volti che assume la festa del primo maggio, le Acli rivolgono un’attenzione particolare alle migliaia di lavoratori delle consegne o dei servizi a domicilio trovati attraverso una piattaforma digitale – afferma Roberto Rossini, Presidente Nazionale delle Acli – La gig economy, ossia l’economia dei lavoretti, ha dato vita a un mercato del lavoro che produce numeri da settore vero. Il lavoro – prosegue Rossini – vive una fase importante di cambiamento e non possiamo conoscere appieno tutte le sfide che dovremo affrontare, ma alcune questioni sono già evidenti in tutta la loro forza. I più penalizzati sono i giovani: agli ostacoli tradizionali che incontrano entrando nel mondo del lavoro, se ne aggiungono di nuovi dovuti alla trasformazione dei processi lavorativi. Bassi compensi, mancanza di tutele, nessuna garanzia di sicurezza, assenza di regole, difficoltà di rappresentanza sono la nuova frontiera della precarietà. È dunque necessario – conclude Rossini – ripensare ed estendere le tutele professionali. Una possibile strada per garantire a questi lavoratori un’adeguata tutela potrebbe essere quella di estendere loro la disciplina in materia di somministrazione di lavoro, qualificando la piattaforma digitale quale agenzia di somministrazione e l’esercente che utilizza il servizio del lavoratore, quale utilizzatore. Occorre, inoltre, implementare meccanismi che possano garantire, anche a fronte di prestazioni occasionali e di una carriera lavorativa disarticolata, la possibilità di beneficiare di un trattamento pensionistico complementare”. Queste le proposte delle Acli per dare ai lavoratori italiani, soprattutto ai giovani, un futuro sostenibile. tratto dal sito www.acli.it