Si è svolta il 17 novembre a Villa Musone la prima Giornata regionale dell’economia solidale, istituita dalle ACLI delle Marche e della provincia di Ancona in memoria del presidente regionale dell’Associazione Francesco Baldoni, prematuramente scomparso il 30 ottobre 2016. La giornata verrà celebrata ogni anno affrontando un aspetto specifico dell’economia solidale, che è stata sempre al centro dell’impegno sociale di Francesco Baldoni. La prima edizione della Giornata è stata dedicata al tema “L’innovazione tecnologica e il futuro del lavoro”. Dopo l’introduzione del responsabile del Centro Studi ACLI delle Marche, Marco Moroni, è intervenuto il professor Sauro Longhi, Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche. Gli effetti dell’innovazione tecnologica sull’occupazione sono al centro di un vasto dibattito; secondo alcuni esperti nei prossimi venti anni il trenta per cento dei lavori più ripetitivi potranno essere svolti da robot. Molti temono perciò che con l’automazione potranno essere persi milioni di posti di lavoro. Dopo aver ricordato che nel mondo del lavoro le trasformazioni ci sono sempre state, il professor Longhi ha affermato che oggi a spaventare è la velocità dell’attuale trasformazione, ma il progresso tecnologico, che certo non può essere fermato, è sicuramente positivo: lo ha dimostrato facendo numerosissimi esempi concreti dei vantaggi che, già oggi ma ancora di più in futuro, saranno prodotti dall’innovazione tecnologica. Rispondendo alle domande che gli sono state poste, Longhi ha invitato tutti a non avere una visione pessimistica del progresso tecnologico; certo, ha concluso, bisognerà spingere perché le opportunità offerte dalle nuove tecnologie siano a vantaggio di tutti e non solo di pochi potenti, ma, come è già accaduto con le precedenti rivoluzioni tecnologiche, fra qualche decennio ci troveremo con più beni a disposizione e con meno ore da lavorare. Richiamando la riflessione che si è sviluppata all’interno delle Acli, a sua volta Moroni ha affermato che gli effetti dell’applicazione dell’intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro saranno positivi se si riuscirà a governare l’attuale rivoluzione tecnologica. Ma ciò, a livello nazionale e internazionale, richiede il forte impegno di almeno tre soggetti: 1) un sindacato capace di organizzare e di mobilitare gli addetti ai nuovi lavori; 2) una società civile attiva e in grado di incidere sulle scelte della politica; 3) una classe politica che, pressata da cittadini consapevoli, sia spinta a operare per una società più giusta e più solidale, nella quale i vantaggi offerti dalle nuove macchine siano distribuiti fra tutti.