Ha preso il via nei giorni scorsi il progetto “Sport, sport cultura ed
educazione interculturale attraverso lo sport” promosso dall’Unione
Sportiva Acli Marche e cofinanziato dalla Regione Marche ai sensi della
L.R. 9/2004.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i partecipanti al
presente progetto alla esigenza di collaborare per trarre vantaggio dai
valori trasmessi attraverso lo sport per lo sviluppo delle conoscenze e
competenze che consentono ai giovani di sviluppare capacità fisiche e la
volontà a compiere sforzi a livello personale, nonché capacità sociali come
il lavoro di gruppo, la solidarietà, la tolleranza ed il fair play in
ambito multiculturale.
Altri obiettivi del progetto sono incoraggiare lo scambio di buone pratiche
sul ruolo che lo sport può svolgere nei sistemi educativi per promuovere
l’inclusione sociale dei gruppi sfavoriti, in particolare quelli di origine
straniera e promuovere una nuova cultura sportiva che sappia dire il reale
valore che ha in esso la persona, evidenzi la dimensione di gioco che si
accompagna all’attività sportiva e all’aspetto di gratuità che è insita nel
gioco.
“Occorre insomma – dicono i dirigenti dell’U.S. Acli delle Marche – pensare
lo sport come attività che mette al centro la persona e che osa rivolgersi
a tutti, accogliendo la sfida di privilegiare le persone in difficoltà, di
coinvolgere i demotivati, di orientare i le energie dei ribello verso un
risultato comune e positivo. Ma promuovere una nuova cultura sportiva vuol
dire anche aprire un dialogo con chi intende lo sport in maniera diversa al
fine di creare dibattito, scambio di opinioni e di esperienze, promuovere
momenti di confronto”.
Lo sport è un linguaggio universale, in un campo possono incontrarsi e
giocare una partita persona di culture diverse, di lingue diverse, ma
incontrarsi e comunicare lo stesso. Questo ruolo sociale dello sport è
stato anche riconosciuto nel Libro Bianco dello sport dell’Unione Europea,
in cui si evidenzia come lo sport possa assumere un ruolo fondamentale
nella formazione non formale, nel volontariato, nella lotta contro ogni
forma di discriminazione e nella lotta alle droghe. In maniera particolare
è stata riconosciuta l’importanza dello sport che può “facilitare
l’integrazione nella società dei migranti e delle persone d’origine
straniera e sostenere il dialogo interculturale”.