Si avvia alla conclusione il progetto “Giochi senza barriere” che l’Unione Sportiva Acli provinciale ha avviato nella scorsa primavera ed ha visto la partecipazione di centinaia di persone di ogni età. “Il progetto – dicono i dirigenti dell’ente di promozione sportiva delle Acli – si propone di promuovere processi di integrazione e inclusione sociale utilizzando il canale piacevole e aggregante dell’attività sportiva e intende agire in modo combinato nell’ambito dello sport e dell’immigrazione”. L’iniziativa “Giochi senza barriere”, alla quale stanno collaborando anche gli altri comitati provinciali marchigiani nasce da alcuni assunti che trovano fondamento dall’analisi della situazione della pratica sportiva degli italiani e dalla crescente presenza degli immigrati nel nostro paese.
Va evidenziato che l’attività sportiva è di fondamentale importanza per consentire alle persone di ogni età di godere di buone condizioni di salute psicofisica e che l’Italia è caratterizzata da flussi di immigrazione crescenti e dalla presenza, progressivamente sempre più numerosa, di immigrati di seconda generazione.
“Il processo di integrazione degli immigrati – continuano i promotori del progetto – è lungo e complesso, non può limitarsi ad interventi solo sul piano occupazionale, abitativo e scolastico. Occorre intervenire anche nel settore dello sport che è un potente strumento di promozione e di coesione sociale, perciò non può che far bene alla causa di una maggiore e migliore integrazione degli immigrati in Italia”. Il progetto “Giochi senza barriere” consiste nell’organizzazione di eventi dedicati ad evidenziare la capacità dello sport di superare, proprio per le sue caratteristiche, le barriere dovute ad esempio alla lingua.