“Sentinelle del territorio, costruttori di solidarietà” : su questo tema si è tenuta domenica 14 marzo a Pesaro la COP delle Acli marchigiane. Presieduta da Maria Grazia Fasoli, responsabile dell’Ufficio Studi delle Acli e membro della Presidenza nazionale, l’assemblea è stata introdotta da una relazione del presidente regionale Marco Moroni
Nelle Marche con circa 30.000 iscritti, oltre duecento Circoli e varie associazioni specifiche (Unione sportiva Acli, Centro Turistico Acli, Unione Arte e Spettacolo, Federazione Anziani e Pensionati, Acli Terra, Acli Anni Verdi, Lega Consumatori) le Acli vantano una presenza capillarmente diffusa nel territorio regionale. Ai Circoli e alle associazioni specifiche si affiancano poi numerose sedi di Patronato, Centri di assistenza fiscale ed altre presenze sociali (come un centro di formazione professionale e quattro Punto Famiglia, costituiti nel 2009 al fine di favorire l’aggregazione e il protagonismo delle famiglie). Con questa fitta rete di iniziative di solidarietà sociale e con un costante stimolo alla cittadinanza attiva, le Acli svolgono un lavoro spesso oscuro ma prezioso per la tenuta sociale e per lo sviluppo complessivo della nostra regione. La Conferenza tenutasi a Pesaro è stata l’occasione per una verifica delle attività svolte negli ultimi anni dalle Acli marchigiane e incentrate soprattutto su tre temi: 1) il lavoro, divenuto precario e marginale in una economia sempre più finanziarizzata; 2) la famiglia, che oggi vive un profondo disagio, anche perché non adeguatamente sostenuta dalle istituzioni; 3) il welfare locale, sottoposto a tagli e ridimensionamenti inaccettabili. La Conferenza Organizzativa e Programmatica ha approvato il Progetto “Giovani e lavoro”, con il quale le Acli delle Marche vogliono dar voce ai soggetti più precari del mondo del lavoro, ma anche promuovere nuove forme di tutela e di rappresentanza. Ha poi confermato le iniziative prese a sostegno della famiglia, chiedendo a tutti i Circoli Acli di aprirsi alle esigenze ed ai problemi delle famiglie più deboli. Infine, quanto al Welfare locale, ha indicato fra gli impegni prioritari dei prossimi anni proprio una più sistematica presenza dell’Associazione sui temi delle politiche sociali. La mozione conclusiva approvata a Pesaro chiarisce il contributo che le Acli vogliono offrire per far fronte all’attuale difficile situazione del nostro Paese: il contributo di una associazione che intende promuovere nuove tutele per i più deboli, che si impegna in attività di formazione e che realizza esperienze di socialità e reti di solidarietà, per costruire quella coesione senza la quale ogni società rischia di sgretolarsi.