Roma, 28 maggio 2016 – «Mai come oggi sentiamo la necessità di stare nel popolo, di vivere il mistero dell’incarnazione, di dialogare». Lo ha affermato stamane Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli nella sua introduzione ai lavori al primo Consiglio Nazionale dopo il Congresso nazionale che lo scorso 8 maggio lo ha eletto alla guida delle Acli.
«Viviamo in una società sfarinata, – ha rilevato il presidente Rossini – mediare per le Acli vuol dire costruire reti, luoghi e occasioni per mettere insieme pezzi di rappresentanza, d’interesse, di capacità. Mediare vuol dire che il progetto conta più della protesta». L’altra idea qualificante per le Acli indicata da Rossini è quella di giustizia: «E noi a questa sfida non possiamo mancare. Non solo per gli aspetti concreti, ma anche per quelli culturali: va combattuta una cultura dell’ineguaglianza, che legittima la frammentazione sociale usando strumentalmente il merito».
Riguardo al referendum di ottobre sulle riforme istituzionali, il presidente Rossini ha annunciato che le Acli al loro prossimo Incontro nazionale di Studi avranno modo di definire una posizione motivata. Il parlamentino aclista ha proceduto anche, tra gli altri adempimenti, all’elezione della nuova Presidenza Nazionale e all’elezione del presidente del Consiglio Nazionale delle Acli nella persona di Michele Rizzi.
In allegato la relazione