Roma, 25 maggio 2010 – «La nostra preoccupazione più grande è che alla fine di questo percorso, che si annuncia particolarmente severo e pesante, non vi sia una spinta per uscire davvero dalla crisi. I tagli da soli, senza riforme, rischiano di essere inefficaci oltre che insostenibili». Così il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero commenta l’impianto della manovra economica annunciata dal Governo per come è stato possibile conoscerla in queste ore. «L’impressione – afferma Olivero – è che si proceda nell’ottica solo dei tagli e non degli investimenti. Con il timore che questi tagli generalizzati, in particolare quelli alle Regioni e agli enti locali, si traducano in soppressione di servizi e aumenti di imposte che andrebbero a ricadere sulle famiglie e sui cittadini più deboli. Tanto più che la voce poveri e famiglie sembra essere scomparsa dall’agenda dell’esecutivo»«I sacrifici si possono accettare – continua il presidente delle Acli – se equamente distribuiti, se cadono cioè sulle spalle di coloro che più hanno e più hanno guadagnato in questi anni. E se insieme ai sacrifici ci sono delle riforme strategiche che permettano di guardare al futuro. Qui invece siamo passati improvvisamente dall’ottimismo ostinato dei mesi scorsi, ultime settimane comprese, al catastrofismo di queste ore, senza che ai cittadini sia stata data possibilità di capire qual è la situazione reale del Paese».