Le ACLI delle Marche sostengono e promuovono l’appello lanciato dalla Commissione per la pastorale sociale e il lavoro delle Marche contro i nuovi tagli ai posti di lavoro annunciati dalla Whirpool. Di seguito e in allegato il testo del comunicato.

COMMISSIONE PER LA PASTORALE SOCIALE E IL LAVORO

Ancora una volta accogliamo con preoccupazione le notizie circa nuovi tagli di posti di lavoro, conseguenti a ristrutturazioni e chiusure aziendali motivati dalla presente congiuntura economica. La situazione della Regione è drammatica per tanti e ora per i dipendenti della Whirlpool che rischiano di perdere circa 500 posti di lavoro.

Le trattative sono iniziate e le parti sociali sono al lavoro: li incoraggiamo perché si trovi una sintesi idonea al bene comune e particolarmente al bene di quelle famiglie e di quei territori interessati. I diritti di tutti vanno garantiti con un’attenzione mirata verso quanti vedono compromesso il proprio futuro e quello dei propri figli. Al tempo stesso richiamiamo noi stessi, Chiese delle Marche, e i soggetti pubblici e privati interessati, a dar seguito ai doveri di giustizia e di solidarietà che emergono da queste situazioni.

Invitiamo i laboriosi lavoratori, di cui non ci sono estranei i sacrifici e che ben conosciamo anche attraverso quanto le nostre Caritas e le nostre Parrocchie ci riferiscono, a non tirarsi indietro dentro un progetto di impresa e di territorio che li valorizzi.

Invitiamo gli imprenditori, di cui riconosciamo il ministero sociale, a porre al centro il bene e il bello della persona che lavora. Sosteniamo quanti non si lasciano tentare da una finanza che schiaccia la dignità dell’uomo; apprezziamo la creatività propria dell’imprenditoria marchigiana che è capace di realizzare innovazione e buone prassi esportate in tutto il mondo.

Invitiamo la politica ad assumere con sempre maggiore responsabilità la domanda di vita che sta dietro il bisogno di lavoro. E’ sempre più necessario che la virtù della buona politica elevi se stessa nella tensione morale e si abbassi nella concretezza delle preoccupazioni legittime dei cittadini, anche di quelli che saranno i cittadini di domani ai quali occorre dare fiducia circa la possibilità di impegno delle proprie capacità nel territorio in cui hanno intessuto relazioni sociali e familiari significative.

Invitiamo le associazioni di categoria, i sindacati e le università ad aiutare la maturazione di  una cultura del lavoro e dell’impresa che siano sempre più sinonimo di autentica promozione umana.

E’ insieme alle nostre comunità cristiane, alle quali rinnoviamo l’invito a farsi prossime e di cui vediamo anche un’opportuna conversione verso stili di vita più sobri ed equi, che incoraggiamo i tentativi da diverse parti intrapresi per giungere a soluzioni accettabili.