Dopo il congresso provinciale del 13 marzo scorso le Acli maceratesi hanno tracciato le linee programmatiche fino al 2020. Nel territorio maceratese le Acli sono presenti con 4018 soci, distribuiti in 47 Circoli, la presenza delle Associazioni specifiche (Unione Sportiva Acli, Federazione Anziani e Pensionati Acli, Acli Colf, Coordinamento Donne ed i Giovani delle Acli), i Servizi (il Patronato Acli con gli sportelli Attività Istituzionale e Previdenziale, Area Disabilità, Immigrazione, Lavoro, Mondo Colf, Incontra lavoro ed il Caf Acli con i suoi servizi per le famiglie e per le Associazioni no profit) e i Punto Acli Famiglia di Macerata, Tolentino e Civitanova Marche, nodi di una rete più ampia di relazioni con le associazioni del Terzo Settore ed ecclesiali, con le Caritas Diocesane e gli Enti Istituzionali (comuni e Ambiti Sociali Territoriali), che rappresentano le “porte di accesso” sempre aperte a coloro che necessitano di assistenza, sostegno e orientamento.

A conclusione del congresso la nuova presidenza, guidata da Roberta Scoppa, ha istituito quattro commissioni: Bilancio Sociale di Sistema – Sinergie con e tra servizi ed associazioni specifiche; Sviluppo Associativo e promozione attività per le zone – Formazione e Vita cristiana; Politiche sociali ed azione sociale; Reti istituzionali, relazioni esterne e comunicazione. Secondo la presidente la priorità è quella di favorire «la centralità dei Circoli, la loro strategicità e validità per i nostri territori, veri e propri strumenti educativi per sperimentare e praticare la coesione intergenerazionale, ma anche l’accoglienza, la promozione sociale e l’azione sociale».

«È da sottolineare – rafforza la Scoppa – il valore della nostra più bella “invenzione” i circoli diffusi capillarmente sul territorio capaci di essere luogo di dialogo, di confronto, di formazione culturale e sociale, di crescita spirituale, di stimolo per i lavoratori cristiani all’approfondimento della Dottrina Sociale della Chiesa e al conseguente impegno sociale; spazio di solidarietà dove farsi prossimo a chi è in difficoltà e di integrazione sociale tra immigrati e italiani e tra generazioni. Infatti i circoli ed i servizi consentono alle Acli di fare da “sentinelle” per monitorare i reali bisogni dei lavoratori, delle famiglie, dei giovani e degli immigrati ed essere in grado di mettere in campo concrete iniziative di solidarietà e sostegno in cooperazione con le altre associazioni attive sul territorio. Condivisione, corresponsabilità e promozione sociale; queste sono le parole chiave delle Acli come osservatorio sociale».

Le Acli provinciali, quindi, sono in piena sintonia con i Vescovi Italiani, che invitano a “cambiare passo”: «Uno sforzo in più per “fare le Acli” e svolgere appieno la nostra missione, ispirata al Vangelo, di azione e promozione sociale come testimonianza di cristiani impegnati nel mondo del lavoro e nel sociale ed espressione della vicinanza della Chiesa ai lavoratori ed alle loro famiglie in forte difficoltà per la crisi».

Quattro i temi al centro della propria azione sociale nel territorio provinciale individuate dalle Acli nella linea programmatica proposta, presentate dalla presidenza maceratese: «Il lavorosarà tra le priorità del nostro impegno, con l’intento di riscoprirne il valore ed il senso più profondo ed attivarsi per l’attuazione di efficaci misure di contrasto alla disoccupazione, soprattutto quella giovanile, con l’auspicio che si possano promuovere l’elaborazione di un piano straordinario con interventi incisivi e strategici che coinvolgano tutti i livelli di governo con l’attivazione delle Parti Sociali e del Terzo Settore».

Una particolare attenzione le Acli rivolgono alla famiglia: «Il nostro impegno si declina nella collaborazione con i servizi alla persona in tutti gli Ambiti Sociali Territoriali e nei singoli Comuni affinché aumenti sempre più l’attenzione ai più deboli: anziani, giovani, famiglie in difficoltà, immigrati. Occorre che siano valorizzate le reti del Terzo Settore e quelli Ecclesiali a sostegno delle politiche familiari e che i rapporti tra il privato sociale ed il pubblico siano sempre più improntati a fare sistema per intervenire in modo organico, efficace ed efficiente ottimizzando le risorse».

Altro tema prioritario riguarda la giustizia sociale, come aveva chiesto papa Francesco nell’udienza dello scorso anno: «La giustizia sociale e la lotta contro la povertà sono da sempre punti focali della nostra azione. In tale contesto si inserisce il sostegno alle attività della Caritas della Diocesi di Macerata e il contributo, in collaborazione con altre associazioni, per la nascita dell’Emporio della Solidarietà, sorto per iniziativa della Diocesi di Macerata e del Comune.

Risulta indispensabile fare rete e fare sistema tra pubblico e privato sociale, per individuare ed attuare politiche capaci di contrastare la forte crescita dell’esclusione sociale e per aiutare tutte quelle persone e famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta. All’interno del nostro Sistema Acli provinciale è indispensabile l’integrazione fra le Acli, le associazioni specifiche ed i servizi. La pluralità di questo sistema è la vera ricchezza delle Acli maceratesi: una ricchezza che deve essere valorizzata rendendone consapevoli per primi i nostri aclisti.

È dall’integrazione che nascono le sinergie che contribuiscono all’azione sociale dell’associazione e rendono più efficace il lavoro di tutte le Acli sui territori. Le Acli maceratesi vogliono in particolare puntare la loro attenzione sui giovani, promuovendo sempre di più la preziosa e significativa esperienza dei giovani del Servizio civile e mirando alla rivitalizzazione dei Giovani delle Acli… Se ci riusciranno, le Acli maceratesi, possono sperare di raggiungere gli sfidanti obiettivi che si sono date per i prossimi quattro anni».

Tratto da Emmausonline.it