«La forza delle Acli è nel sentirsi un soggetto popolare, radicato nei bisogni della propria gente ed in modo particolare nei ceti lavoratori». Lo ha detto questa mattina a Trento Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, chiudendo la tre giorni con cui le Acli Trentine hanno celebrato il settantesimo delle Acli.
«Il grande compito che abbiamo davanti – ha continuato Bottalico – è quello di dare voce e rappresentanza alle moltitudini popolari appartenenti alle generazioni di ieri e di oggi. Fondamentale – sottolinea il presidente nazionale – è mantenere la capacità di lettura delle crisi per intercettare le domande dei più deboli per fornire adeguate risposte sia in termini di servizio alla persona, sia in termini di rappresentanza».
«Vogliamo essere un contenitore di umanità nella società liquida», ha affermato Fausto Gardumi, presidente provinciale delle Acli, nel suo intervento in occasione del settantesimo di fondazione dell’associazione. Al centro dei lavori della mattinata di oggi c’è stato il ricordo di una storia che affonda le sue radici nell’impegno per il lavoro, la democrazia e il vangelo così come testimoniato dallo spettacolo messo in scena da Marco Livia e Antonello Pagotto.
A seguire gli interventi delle autorità che si sono inseriti a tutti gli effetti nel dibattito in corso nelle Acli circa la necessità di dare vita ad un processo di autoriforma e rilancio per rappresentare al meglio una società soggetta a radicali trasformazioni.
Il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti ha sottolineato a riguardo la necessità che i corpi intermedi come le Acli assumano un ruolo di formazione e accompagnamento dei cittadini verso la politica per evitare le derive populiste. Quella di Dorigatti è stata una chiamata a raccolta delle Acli anche per partecipare al tavolo relativo alla redazione del Terzo statuto di autonomia.
Paolo Biasiolli, vicesindaco di Trento, ha parlato delle Acli come sentinelle della solidarietà, mentre il presidente provinciale Gardumi ha prefigurato un impegno dell’associazione sul versante dello sviluppo del territorio, del lavoro e dell’inclusione sociale.
Giorgio Fracalossi, presidente della cooperazione trentina, ha rilanciato il tema della formazione della società civile ricordando la collaborazione che intercorre da anni fra Acli e Federazione dalla quale è nata la Scuola di comunità. Insieme, ha rilevato Fracalossi, possiamo aiutare il Trentino a rafforzare lo spirito di partecipazione e di responsabilità
Fonte: www.acli.it