Si è tenuto a Loreto nei giorni 11 e 12 ottobre il tradizionale corso di formazione delle Acli marchigiane, incentrato quest’anno sul tema “Responsabili insieme”. Il corso si è aperto con una relazione di Emiliano Manfredonia, responsabile nazionale dello Sviluppo associativo, dedicata al tema “Costruire insieme il futuro”. Aprirsi al cambiamento, ascoltare i bisogni del territorio, acquisire capacità di progettare, fare rete e dare speranza: queste alcune delle indicazioni contenute nella relazione di Manfredonia.
Nella seconda sessione, dopo una relazione sui Settanta anni dell’Associazione tenuta da Marco Moroni, coordinatore del Centro Studi Acli Marche, i partecipanti al corso hanno affrontato in tre laboratori il tema di una migliore integrazione di sistema: anche nelle Marche le Acli sono una galassia di associazioni e di servizi che devono integrarsi meglio per riuscire a rispondere in modo più efficare ai bisogni del territorio regionale.
Il 12 ottobre la terza sessione è stata dedicata al tema “Famiglia, giovani e lavoro”. Introdotta da Fabio Corradini, responsabile dell’Ufficio Welfare e politiche sociali delle Acli regionali, la sessione si è aperta con due laboratori guidati da Massimiliano Colombi, sociologo dell’Università Cattolica di Milano, e da Benedetta Polini, dell’Università Politecnica di Ancona, che stanno curando per le Acli delle Marche una ricerca sulle relazioni familiari. I risultati dei due laboratori sono stati poi discussi con Giovanni Santarelli, dirigente della Programmazione sociale della Regione Marche.
La ricerca delle Acli marchigiane su Giovani, lavoro e famiglia proseguirà nei prossimi mesi tramite un questionario elaborato da Colombi e Polini, ma intanto dal lavoro svolto a Loreto sono già emerse alcune indicazioni importanti per le Acli e per tutto il mondo dell’associazionismo: occorre una assunzione di responsabilità che coinvolga tutti i luoghi (i duecento Circoli nel caso delle Acli marchigiane) e gli strumenti che le associazioni hanno a disposizione; bisogna tornare a produrre pensiero e a fare cultura per contrastare la cultura individualista e consumista oggi dominante; è necessario, infine, ricucire relazioni, sostenere esperienze di prossimità, produrre nuove sintesi e in questo modo costruire insieme il futuro, dando speranza a un Paese che ha imboccato la strada del declino non solo a livello economico, ma anche a livello culturale e sociale.
In allegato le slide di Emiliano Manfredonia, responsabilie nazionale dello sviluppo associativo.