Come ha detto papa Francesco: “La politica è una vocazione altissima ed è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune”. Partendo da questa convinzione di fondo, anche nelle nostre diocesi è necessario dar vita a un serio percorso di formazione all’impegno socio-politico. Di questo si è discusso nell’ultima riunione della Commissione regionale della Pastorale sociale e del lavoro, tenutasi ad Ancona il 5 maggio scorso. L’incontro è stato introdotto da un’ampia relazione di don Walter Magnoni, direttore dell’Ufficio regionale della Pastorale sociale e del lavoro della Lombardia. Nella parte iniziale della sua relazione Magnoni ha richiamato i vari modelli che sono stati sperimentati negli ultimi anni in varie diocesi d’Italia; vi sono stati modelli diversi, ma tutti hanno cercato di superare il metodo tradizionale basato su conferenze o su lezioni cattedratiche. Le impostazioni restano molte e diverse, ma in tutte si cerca di affrontare le tematiche di maggiore attualità alla luce delle fede cristiana, affiancando ai momenti di approfondimento anche esperienze concrete presentate da testimonianze significative. Qualunque modello si scelga, ci si deve porre l’obiettivo di insegnare a pensare, in modo da giungere a un’unità etica dei cristiani, ma non si può prescindere da una scelta di fondo: è fondamentale coniugare fede e vita. Invece di suggerire un preciso modello, Magnoni ha preferito indicare quelle che negli ultimi anni sono emerse come le dieci priorità per l’oggi. 1) La formazione della coscienza: si tratta di andare oltre la frase tipica di tanti giovani, ma anche di tanti credenti: “che male c’è?”. È una frase che mostra la nostra perdita di discernimento e la rinuncia a un vero discernimento. 2) La sfida della memoria al tempo di Google: i motori di ricerca come Google non ci aiutano a esercitare la memoria; la nostalgia per le dittature, oggi così diffusa, ci dimostra che dobbiamo esercitare la memoria e un computer non ci può sostituire. 3) La sfida della spiritualità: si tratta di cogliere il senso profondo dei propri giorni e di capire cosa conta davvero nella nostra vita e cosa non conta. Ma per riuscirci serve un vero anelito spirituale. 4) La questione dell’ecologia e della socialità: sono le questioni poste da papa Francesco nella sua “Laudato si’”. Sono le questioni che oggi vanno affrontate per declinare in modo corretto il bene comune. 5) La questione dei migranti: la Bibbia è chiaramente schierata a difesa degli orfani, delle vedove e degli stranieri. Ma fra la gente (e anche nella comunità cristiana) c’è la paura. La paura non va banalizzata. La questione dei migranti va affrontata avendo chiaro il messaggio evangelico, ma deve essere gestita in modo serio e lungimirante. 6) Riflettere sul cambiamento demografico: la caduta delle nascite provoca irrimediabilmente un progressivo invecchiamento della popolazione, con problemi crescenti per la sanità e per la previdenza. Servono politiche familiari adeguate e va affrontata con convinzione la sfida intergenerazionale. 7) La questione del lavoro, dell’economia e della finanza: secondo Mauro Magatti sono temi che non possono più essere affrontati con logiche tradizionali: occorre un cambio di paradigma. Un nuovo punto di vista è necessario sia per limitare lo strapotere della finanza, sia per affrontare la rivoluzione tecnologica oggi in atto, a partire dal rapporto uomo-macchina. 8) Il tema dell’Unione Europea: non dobbiamo dimenticare che l’Europa unita è nata da un grande desiderio di pace, dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale. Si può criticare il modo in cui è stato gestito l’euro, ma la moneta unica indubbiamente ha dato e continua a dare stabilità. Allo stesso modo si deve realizzare un unico esercito. L’Europa va riformata, ma a partire dai suoi valori fondanti. 9) Il tema dell’Italia e della sua eterogeneità: le differenze fra Nord e Sud restano, ma le differenze vanno trasformate in un valore. L’Italia ha potenzialità enormi, ma occorre riscoprire la forza dell’unità nazionale e realizzare gli interventi capaci di valorizzare quelle potenzialità. 10) La necessità che i cattolici tornino a fare cultura. I cattolici devono tornare a fare cultura, così come è accaduto nel dopoguerra. Oggi mancano nuove riflessioni: anche fra i credenti dominano le visioni individualistiche e neoliberistiche. La vera sfida da vincere è quella culturale. A giudizio di don Walter Magnoni, sono questi i temi da affrontare, se si vuole davvero formare “cristiani battezzati consapevoli”. Ma, per farlo, anche nelle Marche occorre tornare a organizzare le Scuole di formazione socio-politica.