Alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Laura Boldrini lancia l’allarme: «Dalla crisi economica non si esce, se non rilanciando l’occupazione femminile». Per la presidente della Camera è priorità assoluta realizzare il dettato dell’articolo 3 della Costituzione, «il più bello di tutti», declinandolo al femminile: «Compito della Repubblica è rimuovere gli ostacoli che limitano dignità, libertà e uguaglianza della donna, impedendole di trovare il suo posto nella società». Di ritorno dalla camera ardente di Valeria Solesin, la terza carica dello Stato aprirà domani il convegno «La ripresa è donna», nella Sala della Regina. E la scelta di dedicare l’incontro alla ricercatrice veneziana uccisa dai terroristi a Parigi, ha per lei un forte valore simbolico. «La sua eredità di donna consapevole che aveva fatto esperienze nel sociale è un esempio positivo per tante ragazze», riflette Boldrini citando passi dell’articolo Allez les filles, au travail, firmato nel 2013 dalla giovane dottoranda alla SorboAlla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Laura Boldrini lancia l’allarme: «Dalla crisi economica non si esce, se non rilanciando l’occupazione femminile». Per la presidente della Camera è priorità assoluta realizzare il dettato dell’articolo 3 della Costituzione, «il più bello di tutti», declinandolo al femminile: «Compito della Repubblica è rimuovere gli ostacoli che limitano dignità, libertà e uguaglianza della donna, impedendole di trovare il suo posto nella società». Di ritorno dalla camera ardente di Valeria Solesin, la terza carica dello Stato aprirà domani il convegno «La ripresa è donna», nella Sala della Regina. E la scelta di dedicare l’incontro alla ricercatrice veneziana uccisa dai terroristi a Parigi, ha per lei un forte valore simbolico. «La sua eredità di donna consapevole che aveva fatto esperienze nel sociale è un esempio positivo per tante ragazze», riflette Boldrini citando passi dell’articolo Allez les filles, au travail, firmato nel 2013 dalla giovane dottoranda alla Sorbona: «Il 76% degli italiani ritiene che un bambino soffre quando la madre lavora fuori casa, mentre in Francia quel dato è al 41%… È un problema culturale, il nostro».
Tratto da un articolo pubblicato dalla rubica “la 27 ora” del corriere della sera del 24 novembre del 2015