Il 23 maggio, ricevendo in udienza ottomila esponenti delle Acli, tra cui oltre 300 aclisti delle Marche, in occasione del 70° anniversario di fondazione, Papa Francesco ha invitato le Acli a proseguire nel loro impegno che, proprio per la dimensione popolare dell’Associazione, resta fondamentale per la società italiana. Le Acli oggi contano 895.000 iscritti, in Italia e all’estero, e oltre settemila strutture di base, con 106 sedi provinciali e 21 sedi regionali, dalle quali ogni anno vengono forniti servizi a oltre tre milioni e mezzo di persone, italiane e straniere. Nel suo intervento accorato papa Francesco ha detto ancora una volta che il lavoro deve essere al centro dell’economia; lo ha fatto partendo dal dramma dell’attuale condizione giovanile, cioè da quel 40 per cento di giovani che non hanno lavoro: “sono materiale di scarto, ma sono anche il sacrificio che questa società mondana ed egoista offre al dio-denaro che è al centro del nostro sistema economico”. Ha poi insistito sulla crescita della povertà: “basta un niente oggi per diventare poveri: la perdita del lavoro, un anziano non più autosufficiente, una malattia in famiglia e persino la nascita di un figlio”. Per questo, ha detto, merita apprezzamento la proposta, presentata dalle Acli, di “un sostegno non solo economico alle persone al di sotto della soglia di povertà assoluta, che anche in Italia sono aumentate negli ultimi anni”. E per questo occorre un investimento nel welfare: “è una importante battaglia culturale, quella di considerare il welfare una infrastruttura dello sviluppo e non un costo”. Il mezzo per realizzare tutto ciò è il lavoro, ma “un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale” Il papa ha invitato le Acli a proseguire in particolare in alcuni impegni: impegno ad essere “luoghi di accoglienza e di incontro” per chi non ha lavoro; impegno a favore dei giovani, per inserirli nel mondo del lavoro; e infine impegno a “fare da coordinamento e da motore dell’Alleanza contro la povertà che si propone di sviluppare un piano nazionale per il lavoro decente e dignitoso&rdquo Concludendo il suo intervento, papa Francesco ha richiamato la storica triplice fedeltà delle Acli ai lavoratori, alla democrazia e alla Chiesa, sintetizzandola in modo nuovo: “nel contesto attuale si potrebbe dire che le vostre tre storiche fedeltà si riassumono in una fedeltà nuova e sempre attuale: la fedeltà ai poveri&rdquo Alleghiamo alla presente anche il documento della Presidenza nazionale “Le ACLI incontrano Papa Francesco” e la Bolla di indizione del Giubileo straordinario, materiali che possono essere un contributo per prepararci con gioia all’incontro con Papa Francesco e per accogliere fino in fondo la sua chiamata all’appuntamento con il Giubileo, perchè ci trovi pronti ad essere coautori e non semplici comparse di una Chiesa della Misericordia.