“Quale dignità per il lavoro nel tempo della crisi?” Su questo tema, per iniziativa dei Giovani delle Acli delle Marche, si sono confrontati sabato 20 febbraio a Fabriano, polo emblematico della crisi economica marchigiana, numerosi e autorevoli interlocutori
Alla tavola rotonda presso il salone della parrocchia San Giuseppe di Fabriano hanno infatti partecipato: Maurizio Drezzadore, responsabile del Dipartimento Lavoro delle Acli nazionali; monsignor Giancarlo Vecerrica, vescovo della diocesi di Fabriano; Giancarlo Sagramola, vicepresidente della provincia di Ancona; Daniele Dolce, del CSO di Fabriano; Nicola Strambolini, responsabile della Commissione diocesana della Pastorale del Lavoro, Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale della Cisl e Marco Moroni, presidente regionale delle Acli. Hanno portato i loro saluti il sindaco di Fabriano, Sorci, e il presidente provinciale delle Acli di Ancona, Biagetti, mentre per i Giovani delle Acli ha moderato la tavola rotonda Valentino Olivari. L’introduzione di Maurizio Drezzadore ha offerto vari spunti alla riflessione comune. La dignità del lavoro subisce attacchi non solo a causa della crisi economica che stiamo vivendo, ma anche per effetto delle profonde trasformazioni che hanno investito il mondo del lavoro, provocando una forte crescita della precarietà. Il dibattito inevitabilmente ha toccato anche il tema della crisi occupazionale che ha investito la nostra regione e in particolare l’area di Fabriano: le istituzioni locali, provinciali e regionali hanno fatto la loro parte, costantemente sollecitate e pungolate dal sindacato, giungendo a prospettare una soluzione possibile, ma si attende l’intervento risolutore del Ministero per le attività produttive e quindi migliaia di lavoratori sono ancora senza una prospettiva certa. Allo stesso modo, ed è l’altro tema forte affrontato nel dibattito, l’insicurezza e la sfiducia dominano nel mondo giovanile. Come ai lavoratori del Fabrianese, anche a questi giovani occorre dare una risposta, se non si vuole privare il nostro Paese del loro contributo. Perché, e su questo si sono trovati d’accordo tutti i partecipanti alla tavola rotonda, un Paese che non dà spazio ai giovani non ha futuro. È questo l’obiettivo della Campagna lanciata da qualche mese dalle Acli che stanno raccogliendo migliaia di firme per una petizione da presentare al Parlamento allo scopo di giungere a un nuovo statuto dei lavori, che preveda più tutele e più diritti per tutti i lavoratori e in particolare per i giovani precari.