Con la partecipazione del presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico, si è svolto a Senigallia il 23 maggio 2014, presso il Circolo Acli “U. Ravetta”, un incontro sul ruolo dell’Associazionismo di fronte a un’emergenza naturale e sociale.
Introdotto dal presidente del Circolo Ivano Cursi, l’incontro ha visto la partecipazione di numerosi dirigenti locali e provinciali delle Acli e di vari esponenti della società senigalliese. Sono intervenuti anche il vescovo, monsignor Giuseppe Orlandoni e il responsabile del Centro studi delle Acli marchigiane, Marco Moroni. In precedenza il presidente nazionale Bottalico si era incontrato con il sindaco di Senigallia, Mangialardi, e aveva fatto visita a due strutture fortemente danneggiate dall’alluvione dei primi di maggio: l’Istituto Ipsia “Bettino Padovano” e l’Hotel Azzurra.
I vari intervenuti all’incontro hanno illustrato il lavoro di solidarietà svolto dagli aclisti, in collaborazione con la Caritas, nei confronti dei soci e di tutti gli alluvionati: non solo vicinanza umana, così importante nei momenti di gravissima emergenza, ma anche aiuto concreto di fronte alla calamità e, nei giorni successivi, collaborazione nella presentazione di domande e documenti necessari per ottenere il riconoscimento dei danni subiti.
L’incontro è stato l’occasione per rifletere sul ruolo del volontariato e dell’associazionismo nei momenti cruciali per una comunità. Eccesionale è stata la presenza di giovani volontari, alcuni dei quali provenienti anche dai circoli Acli. Accanto alla Protezione civile, ancora una volta fondamentale si è rivelato il ruolo della Caritas che non solo ha contribuito in modo efficace ad affrontare l’emergenza pasti e posti letto, ma è riuscita anche a coordinare il lavoro dei moltissimi volontari.
Nel suo intervento, Bottalico, oltre a lodare le iniziative prese dagli aclisti della zona di senigallia, ha richiamato il lavoro svolto dalle Acli in occasione di altre calamità naturali, dal terremoto dell’Aquila e del Modenese all’alluvione di Olbia. Il confronto è servito a ribadire la volontà e la capacità delle Acli di essere presenti in modo fattivo nei processi di crisi e di ricostruzione della comunità. L’esperienza di Senigallia lo dimostra.