“La crisi è finita.. le imprese chiudono, aumentano i cassa integrati, i disoccupati, i senza lavoro”. E’ questo il titolo del 2° Seminario regionale sul tema della crisi nelle Marche che si è tenuto venerdì 13 novembre alle ore 16.00 presso il Palazzo Raffaello della Giunta Regionale

In una precedente iniziativa, svoltasi il 3 aprile, le Acli avevano coinvolto molti interlocutori per analizzare le conseguenze economiche della crisi nelle Marche, concentrando l’attenzione sulle origini della crisi e sulle possibili risposte da dare nella nostra particolare realtà regionale; il seminario del 13 novembre, invece, è stato dedicato in particole ai temi del lavoro. Alcuni indicatori oggi portano gli organismi internazionali a dire che siamo usciti dalla fase più acuta della crisi; ma l’esperienza quotidiana e altri indicatori, soprattutto quelli occupazionali, ci dicono invece che gli effetti negativi per i lavoratori stanno aumentando drammaticamente. Di questo hanno discusso dopo gli interventi introduttivi di Marco Moroni e Girolamo Valenza per le Acli, i dirigenti della Regione Marche Fabrizio Costa e Fabio Montanini, il nuovo presidente del Consiglio regionale dell’Econo,mia e del Lavoro Silvano Gattari, il dirigente della Confindustria Fabio Dell’Antonio e i segretari regionali dei due maggiori sindacati: Stefano Mastrovincenzo della Cisl e Gianni Venturi della CGIL. A chiusura del seminario ha preso la parola l’assessore regionale al lavoro Fabio Badiali. Pur partendo da approcci diversi, tutti gli intervenuti hanno concordato che lo scenario regionale resta preoccupante: continua il ricorso alla cassa integrazione e, se la ripresa si rivelerà fragile, si può prevedere una forte crescita della disoccupazione. Nelle Marche le istituzioni locali, provinciali e regionali hanno fatto la loro parte, introducendo misure di sostegno alle imprese, promuovendo accordi con il sistema bancario e firmando protocolli di intesa con le organizzazioni sindacali: l’ultimo di questi protocolli in tema di lavoro, coesione sociale e sostegno allo sviluppo è stato firmato proprio il 12 novembre 2009. Ma evidentemente tutto questo non basta, se non c’è una politica attiva del lavoro anche a livello nazionale, se non si estendono a tutti gli ammortizzatori sociali che oggi coprono solo una parte dei lavoratori, se non si diminuisce la precarietà lavorativa dei giovani, e se, più in generale, non si torna a riconoscere la centralità del lavoro, se non si estendono le tutele anche ai lavoratori dei Paesi meno sviluppati, se non si introducono regole che impediscano nuove bolle finanziarie e, infine, se non ci si pone l’obiettivo di uno sviluppo più equo, più solidale e più sostenibile a livello sia ambientale che sociale. Alcuni di questi obiettivi sono al centro della campagna nazionale lanciata dalle Acli con il titolo: Verso uno Statuto dei lavori. Più diritti e più tutele per tutti, illustrata a chiusura del seminario dal presidente regionale delle Acli, Marco Moroni. La campagna delle Acli si chiuderà nel febbraio 2010 con la presentazione di una Petizione al Governo e al Parlamento.